Una villa aristocratica del ‘700, un cadavere, un’antica rivalità tra famiglie, un amore galeotto e tanti indizi.
Sono questi gli ingredienti del nuovo gioco di Martino Chiacchiera e Silvano Sorrentino in uscita il 15 Novembre e presentato in anteprima al prossimo LuccaComics&Games 2019 da DVGIOCHI.
Come i già noti Deckscape, sempre editi dalla DaVinci, anche questo Decktective è composto da un mazzo di carte in una scatolina portatile, sempre ben illustrata e caratterizzata.
A differenza dei suddetti “predecessori”, in cui si simula una escape room, in questo gioco siamo dei detective che devono risolvere un caso di omicidio. Non c’è un vero e proprio regolamento di gioco, il come procedere verrà spiegato passo passo dalle carte stesse che vengono girate secondo l’ordine prestabilito. Avremo una scena del crimine che verrà composta con le prime carte del mazzo incastrate in maniera opportuna nella scatola, fornendo un effetto scenico davvero intrigante.
Ogni giocatore (da 1 a 4) è un detective e disporrà di 3 carte indizio con delle informazioni che inizialmente non potrà condividere con i suoi colleghi. Al centro del tavolo vicino la scena del crimine, verrà invece formato l’archivio, ovvero la pila degli indizi che non sono ritenuti utili e verranno archiviati e non utilizzati per risolvere il caso.
I giocatori si alternano in turni in cui possono: Giocare una carta indizio oppure Archiviare una carta indizio.
Se si decide di giocare una carta indizio, si rivela la carta al centro del tavolo in modo da condividerne le informazioni con gli altri giocatori, fornendo ulteriori dettagli che si ritengono utili all’indagine. Ogni carta in alto a sinistra ha stampato un numero (da 1 a 10), la carta indizio potrà essere rivelata solo se tale numero è uguale o minore delle carte nell’Archivio.
L’azione di archiviazione, invece, permette di giocare una carta coperta nell’archivio, mettendo da parte un indizio che non si ritiene importante da condividere e soprattutto facendo aumentare il valore dell’Archivio, permettendo successivamente di giocare carte indizio di valore maggiore.
Una volta giocata una carta (scoperta sul tavolo o coperta negli archivi) il detective di turno pesca una nuova carta indizio e passa il turno al giocatore successivo.
Si procede in questo modo fino a quando le carte del mazzetto non sono state tutte pescate e i giocatori restano senza carte in mano.
A questo punto il gioco chiede ai detective di elaborare insieme gli indizi e formulare una teoria sul caso. Infine, verranno formulate delle domande a scelta multipla sul caso e attribuiti dei punti in base alle risposte. In base al punteggio ottenuto si saprà se il caso è stato risolto o meno e se siete dei bravi Sherlock Holmes.
CONSIDERAZIONI
Che dire in definitiva di questo Decktective Rose Rosso Sangue?
Ci è piaciuto!
Il sistema gioco è intuitivo e ben strutturato, veloce (in un’ora di gioco ci si sta tranquillamente) e soddisfacente. La scena 3D, che è il vero elemento originale del gioco, fornisce un elemento estetico molto appagante e utile per lo studio degli indizi (non dimenticate di guardare anche il retro della villa!). Il caso da risolvere non ha un livello di difficoltà elevatissimo, ma comunque non è proprio banale. Sarà comunque necessario elaborare bene tutti gli indizi e collaborare in modo adeguato per poter ottenere il punteggio massimo. E’ possibile tranquillamente giocarlo in solitario, ma già in 2 giocatori è tutta un’altra storia, aggiungendo la componente di condivisione degli indizi, elemento più divertente per la formulazione della soluzione del caso.
Ovviamente, come tutti i giochi del genere, sarà un one shot, dato che una volta finito non sarà rigiocabile, ma il prezzo assolutamente contenuto consente tranquillamente l’acquisto per una serata di gioco piacevole.
LeM
Per informazioni ed anteprime su altri giochi, vi consigliamo di andare alle sezioni dedicate alle NanoRecensioni e NanoAnteprime.
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