Il gioco si presenta con un tabellone raffigurante l’antica Genova e gli edifici che ne rappresentavano il cuore pulsante: le Strade della Città Vecchia, la Cattedrale, il Palazzo del Doge, la Banca, il Porto e il Forte.
Le carte invece presentano nomi tipici del dialetto genovese del periodo e riportano quadri d’epoca esposti in alcuni musei della città.
Le carte sono 110 in totale di 6 tipologie differenti:
9 carte Evento
5 carte Famiglia
1 carta Primo giocatore
31 carte Obiettivo
56 carte Azione
Anche le monete raffigurano quelle realmente utilizzate all’epoca, dimezzate di valore per semplicità di gioco.
Completano i componenti del gioco:
20 Familiari in legno, 4 per famiglia (1 Capofamiglia, 1 Dama, 2 Rampolli)
5 Segnapunti in legno, 1 per famiglia
50 Cubi Influenza (10 per famiglia)
1 Dado
Ad una prima impressione il gioco appare come un classico piazzamento lavoratori, ma in realtà c’è molto di più, a partire da un sistema di maggioranze per finire alla gestione delle carte con l’innovativo meccanismo dell’influenza.
Prima di vedere il gioco nel dettaglio, segnaliamo che esiste una modalità per principianti in cui le località del tabellone si riducono a 4 e vengono escluse le carte Forte e Obiettivo. Suggeriamo di utilizzare questa modalità soltanto nella prima partita per prendere familiarità con il gioco e di dedicarvi poi alla modalità per esperti (quella che analizzeremo) per godere appieno del gioco.
1. Evento
2. Azioni
3. Risoluzione
4. Fine del turno
1. Muovere 1 proprio Familiare in una qualsiasi altra Area di gioco;
2. Giocare una carta relativa ad un’Area in cui si trovi almeno 1 proprio Familiare;
3. Influenzare altre carte presenti in Aree di gioco in cui ci sia almeno 1 proprio Familiare;
4. Passare.
CONSIDERAZIONI
Ad una prima visione di Zena 1814 e del suo regolamento colpisce l’ambientazione storica ben rappresentata con riferimenti ad enti, associazioni e personaggi che i genovesi apprezzeranno ancor di più. Tra tanti giochi in cui l’ambientazione è solo un pretesto, è apprezzabile lo sforzo fatto dagli autori per far aderire il più possibile all’ambientazione le meccaniche tipiche di un gioco da tavolo.
Passando ad analizzare proprio queste ultime, scopriamo che Zena 1814 riesce a mescolare molto bene meccaniche di maggioranza, piazzamento lavoratori e gestione delle carte, aggiungendo l’innovativo meccanismo dell’influenza, cioè della possibilità da parte degli altri giocatori di usufruire dei benefici generati dalla carta giocata dal promotore, concedendogli qualche vantaggio in termini di Soldi e/o punti prestigio. La partecipazione è ancor più significativa nelle carte di tipo “Sfida” in quanto le probabilità di successo aumentano al numero di partecipanti. Inoltre le rendite elevate in caso di vittoria o al contrario la distruzione degli edifici in caso di sconfitta favoriscono la nascita di alleanze tra i giocatori.
Il meccanismo della partecipazione aggiunge un po’ di pepe e fa salire l’interazione a livelli più alti rispetto ad altri German game. Così come quasi è azzerato il “downtime” in quanto potrete influenzare carte anche nei turni degli altri giocatori. Anche se alcune volte vi rammaricherete di non avere un familiare nella zona in cui un avversario ha appena piazzato una carta molto interessante.
Dunque anche il piazzamento dei familiari non è banale, infatti, essendo essi solo 4 e ben 6 le zone da coprire sarà difficile ottenere la maggioranza in una zona se non se ne piazza più di uno.
La “coperta” è corta, non al punto di impedire di giocare, ma di generare tensioni nelle scelte sì. Soprattutto nei turni centrali, il tempo di gioco potrebbe allungarsi con pensatori al tavolo e con un numero di giocatori vicino al massimo. Tuttavia Zena 1814 resta un gioco fluido, che scorre senza intoppi, soprattutto dopo un paio di partite di rodaggio, e principalmente tattico, in quanto le scelte saranno dettate dalle carte pescate e da quelle giocate dagli avversari, così come dalla posizione dei propri familiari.
Infine, la presenza della carte Obiettivo, che ricordiamo danno diritto a punti prestigio al raggiungimento di un dato obiettivo a fine partita, aggiungono una componente strategica, che rende il gioco ancor più vario e interessante.
Un appunto vogliamo però farlo alla scarsità delle carte Obiettivo, che nelle partite a 4-5 giocatori vengono a mancare proprio nei turni finali, in cui la mano di ogni giocatore è quasi interamente composta da carte Obiettivo.
Inoltre il comparto grafico potrebbe non piacere “universalmente”, anche se a noi non è per nulla dispiaciuto. Forse sarebbe servita solo una maggior chiarezza sulla simbologia di alcune carte, ma il peccato resta veniale.
In conclusione, un gioco consigliato, non solo ai genovesi, ma a tutti i giocatori che gradiscono meccaniche fluide, ben strutturate ed una sfida avvincente, tesa, ma comunque divertente. Inoltre, la non eccessiva complessità lo rende adatto anche ad un pubblico di giocatore di “peso medio” e probabilmente, con le regole semplificate, anche a dei principianti.
Vi consigliamo di leggere il nostro report sulla fiera di Lucca Comics & Games e le opinioni sui giochi provati. Per altre recensioni vi rimando alla sezione NanoRecensioni, dove potete trovare anche la nostra opinione sugli acclamati Potion Explosion e 7 Wonders Duel. Se volete leggere qualche anteprima, vi consiglio di dare un’occhiata alla nostra sezione NanoAnteprime.
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JoBel
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