E’ di qualche giorno fa l’uscita in edizione italiana di Nome in Codice Vietato ai Minori da parte di Cranio Creations. E’ sicuramente un’occasione ghiotta per scrivere anche del fortunatissimo capostipite, Nome in Codice, vincitore di numerosi premi tra cui lo Spiel des Jahres 2016 e il nostro NanoAwards 2016.
Le due versioni condividono il sistema di gioco e tutte le componenti, ad eccezioni delle carte indizio, che nella versione Vietato ai Minori presentano termini “Hot” e per soli adulti.
Pertanto faremo un’unica presentazione delle componenti e regole, soffermandoci sulle eventuali differenze, per poi chiudere con le considerazioni finali.
COMPONENTI e SETUP
Le due versioni presentano scatole della medesima dimensione, ciascuna con i seguenti componenti:
- 1 clessidra;
- 16 carte agente in due colore;
- 1 carta agente doppiogiochista;
- 7 carte ignaro passante;
- 1 carta assassino;
- 40 carte chiave;
- 1 regolamento;
- 1 supporto per le carte;
- 200 carte con 400 nomi in codice.
Come già accennato, le uniche differenze sono sui “nomi in codice” impressi sulle carte, decisamente piccanti nella versione “Vietato ai Minori”.
Il setup, identico nelle due versioni, è rapido e indolore come in un party game che si rispetti, e consiste innanzitutto nel mescolare il mazzo con le carte indizio e pescarne casualmente 25, da disporre in una griglia 5×5 al centro del tavolo.
I giocatori si dividono equamente in due squadre e ognuna sceglie tra i suoi membri un “capo dell’agenzia” e prende le carte agente del proprio colore.
I capi dell’agenzia scelgono casualmente una carta chiave e la posizionano sul supporto in modo che solo loro due riescano a vederla.
A questo punto la squadra il cui colore è sui bordi della carta chiave può iniziare la partita …
REGOLE
La carta “chiave” visibile ai capi agenzia rappresenta la posizione degli agenti che ciascuna squadra dovrà indovinare per aggiudicarsi la partita.
I capi dell’agenzia, a turno, forniscono un indizio composto da una sola parola, che può riferirsi ad uno o più dei nomi in codice presenti sul tavolo, ed un numero, corrispondente proprio a quanti nomi in codice l’indizio si riferisce.
Gli agenti operativi tentano di indovinare le parole a cui l’indizio si riferisce, indicandone una alla volta.
Se questa è corretta, essa sarà coperta con la carta agente del proprio colore, e gli agenti possono passare o continuare ad indovinare le altre eventuali parole a cui si riferisce l’indizio (con un massimo di N+1 tentativi, dove N è il numero indicato dal capo agenzia).
Se invece il nome in codice non appartiene alla propria squadra, esso viene coperto con la carta corrispondente, che può essere un ignaro passante, un agente avversario o addirittura l’assassino. In quest’ultimo caso la partita termina immediatamente dando la vittoria alla squadra avversaria, altrimenti semplicemente il turno passa alla squadra avversaria.
Dunque la partita finisce quando viene indicata la carta dell’assassino (come prima indicato) o quando una squadra scopre tutti gli agenti del proprio colore e viene proclamata vincitrice.
CONSIDERAZIONI
Dietro Nome in Codice c’è un classico gioco di parole, filone già ampiamente sfruttato da grandi classici, quali Taboo e Dixit.
Ed è forse proprio questa “familiarità” uno dei motivi del grande successo che il gioco ha raccolto e che ha portato alla creazione di una vera e propria “famiglia” di giochi, a partire dalla versione Nome in Codice Visual, con i disegni al posto delle parole, per finire con la più recente Nome in Codice Vietato ai Minori.
Altre armi a suo favore sono la semplicità di gioco, senza però diventare banale, l’acume che occorre mettere per trovare i legami giusti tra le parole senza coinvolgere quelle avversarie e l’assassino, e la tensione che si genera al tavolo nella scelta delle parole.
Inoltre, le numerose parole proposte (400 per ciascuna versione) insieme alla sempre diversa disposizione delle stesse e della carta chiave genera un numero elevatissimo di combinazioni, che stimolano molto la logica e la deduzione. I tempi morti sono pressochè nulli, in quanto è utile (ed anche divertente) partecipare al turno della squadra avversaria, per ottenere indizi sugli agenti avversari e di conseguenza anche sui propri.
Il numero di giocatori ottimale va da 4 in su, e si può anche superare il limite massimo di 8 impresso sulla scatola. Sono invece poco attraenti le varianti per 2 e 3 giocatori, e in quel caso vi consigliamo di rivolgervi altrove.
Come facilmente intuibile, la fortuna è pressochè nulla e tutto dipende dalla bravura dei capi agenzia nel trovare i migliori indizi e degli agenti nel carpirli. Sono proprio questa forte dipendenza dal capo agenzia unita al necessario feeling tra compagni di squadra, gli unici difetti che riusciamo a trovare in un gioco che risulta comunque universalmente gradito a neofiti ed esperti, giovani e meno giovani.
Aggiungiamo infine delle considerazioni sulla nuova versione Nome in Codice Vietato ai Minori.
Come già accennato, l’unica differenza è nelle carte indizio, decisamente hot, con molti termini a sfondo sessuale e dunque adatti ad una serata per soli adulti. E, dato il motivo ricorrente, risulta più difficile trovare i legami tra le parole senza confondere i propri compagni.
Dunque il livello di sfida risulta aumentato. Inoltre, avendo la possibilità di mescolare le carte di entrambe le versioni, si può rendere il gioco molto più longevo. Peccato solo non aver messo anche solo un piccolo segno distintivo sulle carte, in modo da poterle poi separare agilmente se necessario.
Se avete intenzione di passare una serata tra doppi sensi e battute goliardiche insieme al gruppo giusto di amici, questa versione fa sicuramente al caso vostro.
In definitiva, un gioco che, almeno in una delle versioni proposte, non può mancare nella collezione di qualsiasi giocatore, e che facilmente può entrare anche nelle case dei “non giocatori”.
Per informazioni ed anteprime su altri giochi, vi consigliamo di andare alle sezioni dedicate alle NanoRecensioni e NanoAnteprime.
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